LE
MACCHINE DI
LEONARDO DA VINCI
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Leonardo
da Vinci (Vinci, 15 aprile 1452 – Castello di Clos-Lucé,
2 maggio 1519) è stato un grande artista e scienziato italiano.
Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento italiano, incarnò
in pieno lo spirito universalista della sua epoca, portandolo alle maggiori
forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della
conoscenza. Fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, matematico, anatomista, musicista e inventore, ed è considerato uno dei più grandi geni dell'umanità. |
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Il
25 novembre 1796 i manoscritti di Leonardo sottratti alla Biblioteca Ambrosiana
giungevano a Parigi e dalla loro analisi il fisico italiano Giovanni Battista
Venturi, allora in Francia, traeva un Essai sur les ouvrages physico-mathématiques
de Leonard de Vinci, escludendo da questo gli studi vinciani sul volo,
giudicandoli probabilmente solo una bizzarria chimerica.
Nel 1486 Leonardo aveva espresso la sua fede nella possibilità del volo umano: «potrai conoscere l'uomo colle sue congegnate e grandi alie, facendo forza contro alla resistente aria, vincendo, poterla soggiogare e levarsi sopra di lei». Dal 14 marzo al 15 aprile 1505 scrive parte di quello che doveva essere un organico Trattato delli Uccelli, dal quale avrebbe voluto estrarre il segreto del volo, estendendo nel 1508 i suoi studi all'anatomia degli uccelli e alla resistenza dell'aria e, verso il 1515, vi aggiunge lo studio della caduta dei gravi e i moti dell'aria. Chiama moto strumentale il volo umano realizzato con l'uso di una macchina: individua nel paracadute il mezzo più semplice di volo: «Se un uomo ha un padiglione di pannolino intasato, che sia di 12 braccia per faccia e alto 12, potrà gittarsi d'ogni grande altezza sanza danno di sé». Dall'analogia col peso e l'apertura alare degli uccelli, cerca di stabilire l'apertura alare che la macchina dovrebbe avere e quale forza dovrebbe essere impiegata per muoverla e sostenerla. La fede di Leonardo nel volo umano sembra essere rimasta immutata per tutta la sua vita, malgrado gli insuccessi e l'obiettiva difficoltà dell'impresa: «Piglierà il primo volo il grande uccello sopra del dosso del suo magno Cecero (il monte Ceceri, presso Firenze), empiendo l'universo di stupore, empiendo di sua fama tutte le scritture e gloria eterna al loco dove nacque». Un esperimento in tale senso si svolse veramente e fece da cavia il suo amico Tommaso Masini. I suoi appunti contengono numerose invenzioni in campo militare: gli scorpioni, una macchina «la quale po' trarre sassi, dardi, sagitte» che può anche distruggere la macchine nemiche; i cortaldi, cannoncini da usare contro le navi; le serpentine, adatte contro le «galee sottili, per poter offendere il nimico di lontano. Vole gittare 4 libre di piombo»; le zepate, zattere per incendiare le navi nemiche ormeggiate in porto, e progetta navi con spuntoni che rompano le carene nemiche e bombe incendiarie composte di carbone, salnitro, zolfo, pece, incenso e canfora, un fuoco che «è di tanto desiderio di brusare, che seguita il legname sin sotto l'acqua». Un altro progetto avrebbe compreso il palombaro - vi è chi ha pensato addirittura al sottomarino - a proposito del quale scrive però di non volerlo divulgare «per le male nature delli omini, li quali userebbono li assassinementi ne' fondi mari col rompere i navili in fondo e sommergerli insieme colli omini che vi son dentro». Pensa all'attuale bicicletta, all'elicottero, un modello del quale è stato realizzato nel parco del castello di Clos-Lucé, a un apparecchio a ruote dentate che è stato interpretato come il primo calcolatore meccanico, a un'automobile spinta da un meccanismo a molla e a un telaio automatico, ricostruito dal Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, che tesse 2 centimetri di tela al minuto. Negli anni trascorsi in Vaticano progettò un uso industriale dell'energia solare, mediante l'utilizzo di specchi concavi per riscaldare l'acqua.
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IL
CARRO ARMATO Il "carro armato " di Leonardo somigliava ad un animale rivestito di scaglie di metallo. Questa armatura era forata da una serie di feritoie per tiratori scelti, ed anche la torretta aveva aperture simili. La cosa più importante di tutte però, era che questo carro armato poteva spostarsi con mezzi meccanici di locomozione propri, allo scopo di evitare l'uso di animali da tiro che avrebbero potuto imbizzarrirsi, con conseguente pericolo per le persone che si trovavano nel ristretto spazio interno. Il carro veniva mosso azionando, a mono, delle manovelle collegate a ruote orizzontali che a loro volta facevano girare le ruote dentate a lanterna che azionavano le ruote motrici |
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MACCHINA
PER SOLLEVARE OGGETTI DI NOTEVOLE LUNGHEZZA (codice Madrid) Questa macchina fu ideata per alzare le colonne o lunghe pertiche, tramite un meccanismo basato su di una corda collegata ad un argano che tira alla base l'oggetto da innalzare. Il piano con le ruote posto sotto la base dell'oggetto riduce l'attrito e quindi la fatica. |
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BICICLETTA (Cod. Atlantico) Questo è uno dei molti misteri che ancora circondano la vita di Leonardo. Durante la restaurazione del Codice atlantico si scoprono due pagine incollate dove era raffigurata la bicicletta. Il tratto del disegno e la mancanza di particolari, la figura dell'allievo Salai, fanno pensare che il disegno non appartenga a Leonardo bensì al suo allievo che potrebbe aver copiato la bicicletta vedendo magari un modello nello studio del maestro |
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IMBARCAZIONE
A DOPPIO SCAFO (MS.B) L'imbarcazione a doppio scafo è probabilmente un sistema di difesa utilizzato in caso di guerra navale e particolarmente indicato contro lo sfondacarene. In caso che la nave nemica colpisse con la sua arma la fiancata della nave, si sarebbe riempita d'acqua solamente la parte laterale della carena, senza quindi il rischio dell'affondamento. È chiaramente l'antenato delle moderne camere stagne che si possono trovare sulle navi di oggi |
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CARRO
FALCIANTE (Biblioteca Reale Torino) L'idea del carro falciante fu ripresa da Leonardo studiando i modelli degli antichi romani. Il carro falciante era trainato da cavalli e tramite un meccanismo formato da una ruota a piolo ed un ingranaggio a lanterna il moto veniva trasferito alle falci. |
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CATAPULTA (codice Atlantico) Questa macchina da guerra è certamente una delle armi più antiche che conosciamo. È possibile trovare tantissimi disegni raffiguranti le catapulte. Interessante appare quella con il meccanismo autobloccante che permette lo sblocco del braccio alla fine del caricamento ed inoltre permette di regolare la gettata del lancio. |
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MITRAGLIATRICE (codice Atlantico) Leonardo cerca di ricreare una macchina che allo stesso tempo aumenti sia la potenza che la velocità di fuoco. Così progetta un'arma che abbia una serie di canne disposte a ventaglio. Le canne, dopo essere caricate, sparano contemporaneamente in diverse direzioni diventando così letali. L'alzata della macchina è permessa da una vite che alza e abbassa il braccio su cui sono montate le canne |
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PONTE ARCUATO (codice Atlantico) Leonardo, nella sua lettera a Ludovico il Moro, presentò il progetto di una serie di ponti che fossero allo stesso tempo "leggeri e forti". Essi possono essere costruiti rapidamente con materiali facili da trovare e semplici da trasportare(piccoli tronchi e robusti legacci). Questi ponti furono progettati da Leonardo per propositi militari. |
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CUSCINETTO
A SFERA Per risolvere il problema dell 'atrito e quindi ridurre l'usura, Leonardo progetta un cuscinetto che ruota su di un anello, in maniera che le sfere non vengano in contatto l'una con l'altra, ma che siano libere di ruotare. Le modifiche apportate al cuscinetto, che già era in uso ai tempi di Leonardo, fanno si che tuttora sia in uso nella moderna industria meccanica. |
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LA
CATENA Le catene sono spesso utilizzate da Leonardo soprattutto per le macchine volanti. Leonardo progettò una serie di catene articolate che in teoria dovevano trasformare il movimento continuo. Ma i denti quadrati delle ruote e i pesi attaccati alla catena ci fanno capire che si tratta di una trasmissione di un movimento discontinuo, per esempio, quello di uno meccanismo ad orologeria. |
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LA
MOLLA (cod. Madrid) Anche la molla è fonte di energia ed è particolarmente applicata ai congegni di orologeria o comunque che richiedono poca forza. |
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GRU
A PIATTAFORMA ANULARE (codice Atlantico) Anche questa gru appartiene al periodo giovanile di Leonardo. La gru fu disegnata e utilizzata da molti ingegneri nel XV secolo. La gru rotava su se stessa e permetteva lo spostamento dipesi da una parte all'altra. Essa fu sicuramente utilizzata per la costruzione della Lanterna di S. Maria in Fiore. Il problema dell 'atrito fu risolta con l'utilizzo di cuscinetti a sfera. |
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MARTELLO
A CAMME (codice Madrid) Leonardo ricorre spesso all'uso delle camme, soprattutto per produrre un movimento alternato o per imprimere una percossa cadenzata a partire da un movimento circolare. Quindi grazie ali 'azione della camma, il lavoro risulta omogeneo. |
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OGGETTI
PESANTI (codice Madrid) Questo studio permette il sollevamento di grandi pesi senza notevole sforzo. Infatti, il peso dell'oggetto da sollevare si distribuisce su tutte le carrucole, agevolando così il sollevamento. |
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CALANDRA
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INGRANAGGIO
A LANTERNA |
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AEREO II primo aereo proposto da Leonardo era l'equivalente aereo da tavola per il surfing. Si trattava di una tavola che si ristringeva verso il fondo, con le ali fissate all'estremità più larga. Il pilota, sdraiato sulla tavola cui era legato con una cinghia, muoveva le ali muovendole con braccia e gambe. |
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ALA
BATTENTE
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VITE
AEREA In questo studio di vite aerea, Leonardo arriva a ipotizzare e formulare in anticipo di secoli l’efficacia trattiva dell’elica. La vite ha un diametro di 5 metri ed è fatta di canne, tela di lino e filo di ferro. Doveva essere azionata da quattro uomini che, per far ruotare l’albero, poggiavano i piedi sulla piattaforma centrale e, con le mani, facevano forza sulle rispettive barre. |
SISTEMA
PER RIBALTARE LE SCALE DEL NEMICO |
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CANNONE
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BINDA
A VITE |
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VITE
D'ARCHIMEDE
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SISTEMA
DI SGANCIAMENTO AUTOMATICO |
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MECCANISMO
AUTOBLOCCANTE
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INCLINOMETRO
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CRIC
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ANEMOMETRO
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TRASFORMAZIONE
DEL MOTO
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STUDIO
DEL VOLANO (codice Madrid) I volani che Leonardo studia hanno differenti strutture e possono essere a ruota oppure con dei pesi attaccati a catene. Comunque servono a superare i punti di inerzia e diminuire lo sforzo. Ipesi accumulano energia applicata alla macchina dalla manovella. Al momento che la forza applicata alla manovella cessa. I pesi restituiscono l'energia permettendo al cilindro di ruotare per più tempo. |
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INGRANAGGIO
ELICOIDALE |