Il
lavoro per produrlo
Coltivata la vite ed a raccolto avvenuto (la vendemmia) le fasi lavorative
fondamentali sono:
A) la pigiatura: ossia lo schiacciamento dei frutti per ottenere mosto
e vinaccia, era eseguita con i piedi in tini con fondo a grata che tratteneva
la parte solida (vinacce) e permetteva al mosto di defluire in un recipiente
sottostante per essere travasato nella botte o nel tino di fermentazione.
B) la torchiatura: ossia la pressatura delle vinacce per estrarre il
mosto residuo in esse contenuto. Veniva usato a tale scopo un torchio
a vite verticale azionato a mano.
C) La fermentazione: ossia la trasformazione del mosto in vino.Questa
fase detta "fermentazione tumultuosa" può durare da
5 a 15 giorni ed è generata dai lieviti (i lieviti sono microrganismi
che si riproducono moltissimo nutrendosi di zuccheri e sostanze azotate).Quando
tutto lo zucchero si trasforma in alcool etilico ed anidride carbonica,
i microrganismi muoiono sul fondo del tino con la feccia.
La fermentazione ottimale avviene ad una temperatura di 15 -20 °C:
valori troppo elevati la interrompono, valori troppo bassi la rendono
lentissima. La botte ed il tino dovevano essere provvisti di un tappo
speciale detto gorgogliatore per favorire l'uscita dell'anidride carbonica
ed impedire l'entrata dell'aria.
D) II filtraggio e la stagionatura: ossia la pulizia del vino dalla
feccia per mezzo di apposito filtro a secco ed il suo stoccaggio nell'apposita
botte provvista di colmatore, per mantenerla sempre piena è di
gorgogliatore in quanto durante la maturazióne del vino, avviene
una seconda fermentazione detta "lenta", che trasforma gli
zuccheri residui in alcool.
E)
Pulizia dei tini e delle botti: veniva utilizzato a tal scopo sale da
cucina sciolto in acqua calda oppure una soluzione in soda al 5%, risciacquo,
asciugatura e solforazione (bruciatura di solfo all'interno dei recipienti)