L'artigianato
per la produzione di calzature in legno è tipico da tempo immemorabile
della valle d'Ayas.
Il mestiere è nato in tempi remoti ed il suo successo è dovuto al fatto che si poteva utilizzare un materiale locale (il legno) per produrre una calzatura sana ed igienica in grado di proteggere i piedi dalla neve e dal fango.
Il mestiere fu tramandato attraverso alcune famiglie, di padre in figlio, non solo per le tecniche di lavorazione ma anche per gli attrezzi di lavoro.
Gli acciai delle sgorbie, delle accette, dei succhielli, dei coltelli da banco, venivano temprati con particolare cura e abilità dai fabbri del posto.
Oggi il "Sabot" è diffuso in tutta la Valle d'Aosta ed anche in Piemonte: nel 1700 i "Sabotiers" si trasferivano stagionalmente in Piemonte per costruire le calzature in legno sia nei cascinali che nelle risaie.
Il mestiere è nato in tempi remoti ed il suo successo è dovuto al fatto che si poteva utilizzare un materiale locale (il legno) per produrre una calzatura sana ed igienica in grado di proteggere i piedi dalla neve e dal fango.
Il mestiere fu tramandato attraverso alcune famiglie, di padre in figlio, non solo per le tecniche di lavorazione ma anche per gli attrezzi di lavoro.
Gli acciai delle sgorbie, delle accette, dei succhielli, dei coltelli da banco, venivano temprati con particolare cura e abilità dai fabbri del posto.
Oggi il "Sabot" è diffuso in tutta la Valle d'Aosta ed anche in Piemonte: nel 1700 i "Sabotiers" si trasferivano stagionalmente in Piemonte per costruire le calzature in legno sia nei cascinali che nelle risaie.