MULINO
AD ACQUA
(anno 1600)
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Il mulino
ad acqua è un’antica macchina per la produzione di farina
da granaglie (grano, mais, avena, segala ecc.)che sfrutta l’energia
cinetica dell’acqua per azionare delle macine in pietra. Un paranco a catena serviva per il sollevamento delle macine in pietra per la loro lavorazione (o manutenzione) chiamata bocciardatura, a grana più o meno marcata a seconda delle granaglie da macinare, con forma elicoidale che permetteva di spingere il macinato verso il perimetro esterno. Ogni macina ha due viti azionate da manovella per la regolazione della finezza del macinato. Un setaccio a movimento alternativo comandato da un eccentrico sull’albero della macina separa la crusca dalla farina se non richiesta di tipo integrale. I coltivatori che portavano le granaglie al mulino dovevano compensare il lavoro del mugnaio, o con sacchi di farina, o in moneta dell’epoca. Il modello esposto è stato costruito seguendo le caratteristiche di un impianto originale, oggi purtroppo inutilizzabile, in scala 1:12, con 1300 ore di lavoro nell’anno 1998 |
Dati
tecnici Il modello esposto è costruito in legno di rovere con ingranaggi di trasmissione a pioli del tipo di quelli progettati da Leonardo Da Vinci. Da notare quelli a trasmissione angolare sostituiti oggi dai cosiddetti ingranaggi a “coppia conica”. La parte idraulica ha una vasca in rame da 8 litri ed una ruota anch’essa in rame del diametro di 32 cm, larghezza 8 cm e n°52 pale. Il flusso dell’acqua è simulato da una elettropompa ad immersione a 12 Vcc con portata di 5 litri/min calcolata per poter sviluppare una forza di 640 gr costanti che per caduta riescono a far funzionare il mulino. |
Video
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