LA
TREBBIATRICE
(anni '30)
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Una
volta per separare i chicchi del grano dalla spiga il raccolto veniva
battuto a mano; successivamente l’ingegno umano ha inventato prima
una macchina , detta trebbiatrice, per facilitare tale faticosa operazione,
e in seguito altre macchine come la pressa imballatrice per pressare la
paglia di scarto, ed il trattore per trasmettere l’energia necessaria
al moto della trebbiatrice. A tal proposito va ricordato che, quando ancora
il motore a scoppio non era stato inventato, la trebbiatrice era azionata
da un locomobile a vapore.
Il ciclo di lavorazione si svolgeva nel seguente modo: Il grano precedentemente raccolto ed ammassato nel cortile, veniva, dall’operatore, inserito nella tramoggia con un movimento ondulante, per allargare i fasci di spighe e far si che il rullo battitore non subiva uno sforzo eccessivo. Il grano battuto cadeva in un setaccio vibrante per separarlo dalla pula; un nastro trasportatore lo convogliava nella parte alta della macchina per poi farlo passare attraverso un flusso di aria ventilata per togliere le rimanenti impurità.Il grano prodotto veniva raccolto in un recipiente cilindrico avente la capacità tarata di 50 Kg. Questo peso era considerato la specifica unità di misura che veniva totalizzata su una tabella con segno a matita. L’agricoltore sapeva in tale modo al termine della lavorazione , la resa del suo raccolto e quanto doveva pagare per la trebbiatura. La pressa per la compattazione della paglia (balle)prendeva l’energia meccanica dalla trebbiatrice stessa;tramite una biella comprimeva la paglia che un pistone progressivamente l’espelleva. Le balle di paglia poi venivano legate con un filo di ferro preparato artigianalmente a misura con un ingegnoso sistema ricreato nel modello esposto. La trebbiatrice oltre al grano serviva per trebbiare orzo, riso, avena, trifoglio, segala ecc. |
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IL
TRATTORE.
E’ stato riprodotto un modello Landini mono-pistone diesel a testa calda da 32 Cv , molto diffuso nell’epoca per i lavori agricoli. L’avviamento si otteneva scaldando con la fiamma la testata ed agendo sui volani per comprimere la nafta e l’aria di combustione ad un valore idoneo allo scoppio.La nafta, od olio combustibile, essendo molto densa, richiede per bruciare, a differenza dell’odierno gasolio, temperatura di preriscaldo e pressione elevata. Il motore , la struttura e le ruote erano interamente in acciao. Le ruote posteriori erano doppie , ossia costituite da due cerchi; il primo liscio e il secondo dentato, allo scopo di permettere la trazione anche in terreni fangosi. Il volano di sinistra serviva per l’inserimento della cinghia di trasmissione del moto alla trebbia essendo dotato di frizione. La cinghia di cuoio richiedeva un buon allineamento. |
LA
SGRANATRICE .
Macchina
semplice per sgranare le pannocchie del granturco. Una ruota dentata,
girando, staccava i grani dal torso, il quale veniva poi espulso nella
parte anteriore della macchina e raccolto per essere bruciato, in quanto
ottimo combustibile. |
Video
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